DIALOGO SULLE PAROLE
Serena Gamba - Alighiero Boetti
Opening 13/08/2024 h 18:00
14/08 > 30/08/2024*
Galleria Umberto Benappi
Sansicario Alto
Terzo ospite della rassegna è la galleria NP-ArtLab (Padova - Milano), nata dall’idea di Neri Pagnan di creare uno spazio dedicato alla ricerca e alla promozione di pratiche d’arte visiva contemporanea, mantenendo saldi il legame e il dialogo con i maestri del Novecento. La galleria cerca, in questo senso, di creare, esplorare e interpretare il dialogo estetico e concettuale che coesiste tra artisti di diverse generazioni.
La mostra è dedicata proprio al dialogo tra la giovane artista Serena Gamba e il maestro Alighiero Boetti.
Tra quelle presentate, due sono le opere che l’artista Serena Gamba ha realizzato appositamente in dialogo con l’opera di Boetti. AeBeS è «un punto di riflessione su ciò che devo tenere a mente, la mia soluzione alle cose. Lettere unite da un segno a biro, cucito, si definiscono nello spazio, posizionate in una griglia invisibile, precisa e apparentemente caotica. Un vuoto e un pieno, una stabilità e un disordine che mettono per scritto di non perdermi». (S. Gamba, 2024)
La seconda opera si legge con due virgolette, del colore di una biro, che si aprono e si chiudono in una griglia, ma le parole sono assenti. Di Boetti sono le parole, quelle che nei suoi arazzi riempiono e affermano solidamente la sua presenza.
«La mia citazione è il mio vuoto, un vuoto che ospita nella mia tela, silenziosamente, la bellezza di ciò che c’è di suo, senza la pretesa di sovrapporsi a ciò che lui ha già perfettamente enunciato. Che la mia ricerca continui a riportare alla memoria con delicatezza la grandezza di chi ha fatto dell’arte la propria vita. Per due punti infinite rette, volutamente sbagliato dal punto di vista teorico sta a rappresentare le infinite possibilità che si possono generare dall’“incontro” di due spiriti». (S. Gamba, 2024)
Alighiero Boetti (1940-1994, Torino) esordisce a Torino nell’ambito dell’Arte Povera nel gennaio del 1967. Artista concettuale, versatile e caleidoscopico, moltiplica le tipologie di opere la cui esecuzione - in certi casi - viene delegata con regole ben precise ad altri soggetti e altre mani, assecondando il principio del "la necessità e il caso" : così le biro (blu, neri, rossi, verdi) in cui la campitura tratteggiata mette in scena il linguaggio; così i ricami di lettere, piccoli o grandi, e multicolori; o i Tutto, fitti puzzle in cui si ritrovano silhouette eterogenee tra cui sagome di oggetti e di animali, immagini tratte da riviste e carta stampate, e molto altro, davvero "tutto".
Serena Gamba (1982, Moncalieri) lavora sul tema della memoria e dell’oblio attraverso la parola, il segno, la forma. La sua ricerca si articola introno al significato di pittura e alle sue declinazioni in relazione alle arti visive. Le immagini provenienti dalla storia dell’arte vengono svuotate del loro significato e quindi rielaborate per far emergere la loro natura essenziale, lontana da forme viziate e precostituite.