NON APPARTENGO ALLA TERRA
Serena Gamba
8.12– 29.01.25
NON APPARTENGO ALLA TERRA
Serena Gamba
In collaborazione con Lunetta11
Opening 8/12/2024 h 11:00
8/12 > 29/01/2025
Casa Gramsci, Torino
Serena Gamba
In collaborazione con Lunetta11
Opening 8/12/2024 h 11:00
8/12 > 29/01/2025
Casa Gramsci, Torino
La studiosa Frances Yates affermava che “la storia della memoria abbraccia la storia della cultura nel suo complesso” e “le barriere tra le diverse discipline, tra scienze naturali e scienze umane, tra arte e letteratura, tra filosofia e religione, spariscono nella storia della memoria”. Serena Gamba attraverso la parola, il segno e la forma crea nuove visioni traendo la propria materia prima proprio dalla memoria universale. Un metodo e una disciplina che affondano le radici in alcuni dei momenti cardine della cultura europea degli ultimi cinquecento anni: dalle visioni rinascimentali di Giulio Camillo, al simbolismo cabalistico, alchimistico e magico di Robert Fludd, alla intuizione di Goethe della Weltliteratur, fino al folle e geniale tentativo d’archivio universale di Aby Warburg.
Questa densità di memoria e di riferimenti si esprimono nelle opere di Serena Gamba con la leggerezza, quella calviniana, che va a portare alle pareti delle nostre case un prezioso memento: “coi miti non bisogna aver fretta; è meglio lasciarli depositare nella memoria, fermarsi a meditare su ogni dettaglio, ragionarci sopra senza uscire dal loro linguaggio di immagini.” (Italo Calvino)
Non appartengo alla terra è dunque un viaggio, verso New York, verso l’arte classica italiana e verso il Natale attraverso il Viaggio dei Re Magi di Sassetta. Serena Gamba con la sua tensione a creare visioni nuove, per la mostra a Casa Gramsci perturba la propria poetica andando oltre alla parola e scegliendo la purezza del colore. L’esposizione è accompagnata dal manifesto «Made in Popolo», giunto al settimo numero, con uno scritto a firma del linguista Roberto Vetrugno.
Una mostra a cura di Lunetta11 e NP-ArtLab in collaborazione con NH Collection Piazza Carlina e l’Istituto Gramsci di Torino.